50 anni fa in Italia nasceva la teleselezione

Oggi, azioni come telefonare con un cordless – in voip o in modalità tradizionale – o, più comunemente ancora, con uno Smartphone, connettersi ad Internet per ricercare informazioni o entrare nel mondo
dei Social Media e fare acquisti online ci appare scontato e normale.

Sembra che da sempre esista questa modalità di connessione con il mondo! Ma tutti sappiamo che non è in realtà cosi….

Fino agli anni ’90 nelle nostre case vivevano i telefoni cosiddetti ‘duplex’, frutto di una tecnologia inventata nel 1928, per rendere accessibile il servizio telefonico a più abbonati, a costi inferiori. I due abbonati condividevano una linea telefonica in maniera alterna.

Queste scene adesso ci fanno sorridere nostalgicamente e sorprendono i più giovani, increduli di immaginare un mondo così complicato per collegarsi con qualcuno. Sembra follia oggi, pensare di condividere l’utilizzo del telefono con il vicino di casa del quale si sperava sempre sulla brevità delle conversazioni.

Per effettuare delle telefonate interurbane era necessario l’intervento di un operatore del gestore telefonico, il cui collegamento poteva avvenire solo tramite il centralino, dove rispondeva solitamente una voce femminile, le centraliniste della Sip, dette le Signorine dello 04, sulle quali, nota di colore, Franciolini fece un film.

Attivata la teleselezione in Italia il 31 ottobre 1970, le chiamate tra prefissi diversi divennero dirette, mandando in pensione le storiche “centraliniste”. Il nuovo sistema ampliò il traffico telefonico, migliorando i contatti e proiettando l’Italia, tra le realtà più avanzate tecnologicamente.

Può sembrarci impossibile pensare che 60 anni fa avere un’informazione importante in maniera immediata o chiamare un amico fosse più difficoltoso che premere solo qualche tasto.


La teleselezione è stata, in questi giorni, completata ed estesa a tutto il Paese e a tutti gli utenti, assolvendosi così agli impegni assunti con la convenzione stipulata il 27 febbraio 1968 con il Ministero Poste e Telegrafi

si trova scritto nella lettera conservata nell’archivio storico Tim di Torino,
spedita il 30 ottobre dal presidente della Sip Giovanni Someda all’Amministratore delegato e direttore generale della Stet Carlo Cerutti.

Il programma per la teleselezione riprende slancio dopo il 1964, quando il sistema telefonico italiano viene unificato con la fusione delle cinque società concessionarie macro-regionali private (Stipel, Telve, Timo, Teti e Set), che vengono incorporate nella nuova Sip.

L’Italia è stata la terza nazione europea, dopo Olanda e Germania occidentale a riuscire ad avere la teleselezione integrale.

Dovremo, comunque aspettare fino al 1988 per superare i 20 milioni di abbonamenti e dire che il telefono era entrato in quasi tutte le case degli italiani e che si andava verso il design moderno degli apparati.

Con la cosiddetta telefonia mobile sono scomparse quasi del tutto le cabine ed i posti telefonici pubblici. Ed è scomparso anche il gettone telefonico, realizzato dalla Stipel, poi SIP, composto da nichel, zinco e rame.

Che cosa ci rimane quindi? Un bel ricordo, delle attese del vicino che concludesse la telefonata con la fidanzata o di andare a passeggiare in un mercatino dell’antiquariato sperando di trovare un fantastico gettone che ci rievochi la memoria di quel periodo….

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