Riposare per eccellere, l’importanza della qualità del tempo in ufficio

Nel titolo ci sono in relazione due parole fondamentali, riesci a individuarle?
Prova a prenderti un minuto prima di continuare nella lettura, se cogli il profondo significato di quelle due parole, probabilmente, non avrai bisogno di leggere oltre.

Io aspetto, non ho fretta. L’articolo è già scritto 🙂

Distorsioni del tempo sul lavoro.

Le due parole in questione sono “qualità” e “tempo”.
Siamo spesso portati a pensare che più lavoriamo e più produciamo. Che lo vogliamo o no è un retaggio culturale installato nel cervello di molti, forse di tutti. Anche coloro che applicano criteri diversi hanno probabilmente dovuto imparare a farlo, non lo avevano di default nel loro DNA.

I motivi potrebbero essere molti, divertiamoci a immaginarne alcuni.
Probabilmente siamo sempre stati abituati ad abbinare il lavoro a un orario? Quante ore lavori? Quanto tempo passi in ufficio? Quanto guadagni all’ora?
Ecco che tutto viene rapportato alla quantità di tempo. Non che il tempo non conti niente ma se ci rapportiamo solo alla sua quantità, per logica, più tempo passo a lavoro, più produco, più sono efficiente.

Presenzialismo sul lavoro.

Questo modo di pensare porta a fenomeni disfunzionali come il presenzialismo ingiustificato. Persone che, convinte di fare il bene suo e dell’Azienda, passano in ufficio un sacco di tempo, probabilmente trascurando la vita privata.
Il presenzialismo è una reazione istintiva alla volontà di produrre, lasciamo perdere i casi meno nobili in cui è la volontà di dare l’impressione di produrre.

Purtroppo per chi pratica questo sport, il presenzialismo olimpico, molti studi hanno dimostrato quanto le prestazioni si abbassino con il passare del tempo. Diventiamo tutti meno precisi, tutti meno efficienti. Impieghiamo progressivamente di più per fare le cose e, tendenzialmente, le facciamo peggio.

Fare più cose nello stesso tempo, il multitasking.

Chi è affetto da presenzialismo olimpico spesso è anche uno strenuo sostenitore del multitasking.
Essere bravi nel multitasking dovrebbe voler dire essere in grado di fare più cose contemporaneamente, senza però perdere in qualità della prestazione e del risultato.
Mi dispiace molto per questi atleti ma altrettanti studi hanno dimostrato che non è possibile.

Ogni volta che saltiamo da un lavoro all’altro perdiamo tempo, energie e la soglia di attenzione si abbassa per la continua distrazione.
Il multitasking è un mero esercizio per soddisfare l’orgoglio e avere l’impressione di “aver fatto tante cose”.

Il riposo per aumentare le performance.

Detto tutto questo l’inserimento di piccole pause all’interno della normale routine lavorativa permette al cervello di riposare quel tanto che basta ad acquisire le energie necessarie a mantenere alta l’attenzione.
Se le prestazioni calano durante la giornata diventa buona pratica organizzarsi in modo da mettere i compiti più complessi alla mattina, quando le energie sono al massimo.

Quante volte ti sei trovato a dire: “ho proprio bisogno di ferie”. Ci sentiamo quasi in colpa a dirlo, quasi le ferie fossero qualcosa di impuro o illecito, roba da fannulloni.
Semplicemente quel desiderio è la voce fisiologica del nostro organismo che ci dice: “amico, batteria scarica, prego collegare il cavo alla rete”.
Cosa succede se non collegate il cavo?
Quello che succede a qualunque strumento, a un certo punto si spegne da solo.

Dunque riposare ci aiuta ad affrontare i nostri compiti in modo più performante, facciamo prima e facciamo meglio. Di fatto ottimizziamo i tempi ed aumentiamo la qualità del risultato.
Dobbiamo interpretare il riposo non come un qualcosa che faccio per recuperare stanchezza, quasi fosse un nostro demerito.

Il riposo è parte integrante del processo produttivo, qualcosa che faccio prima di cominciare un compito, un’attività preparatoria come appuntare il lapis o caricare i fogli nella stampante.

L’importanza delle ferie

Nel momento in cui questo articolo è stato postato sui social probabilmente la maggior parte di voi sarà al mare o in montagna.
A questo punto capite che siete in un momento cruciale della vostra vita lavorativa. Vi state preparando a dare il meglio di voi quando tornerete in ufficio.
Dunque godetevi questo momento a pieno, riposate il corpo e la mente.

Sapete che ci sono culture che trovano disonorevole andare in ferie?
In Giappone, mediamente, i dipendenti tendono a non fare mai tutte le ferie che gli spetta perché sarebbe un disonore.
Ora, non vogliamo star qui a dare giudizi, ma a meno che i Giapponesi non vengano da un altro pianeta, abbiamo imparato che questo non fa molto bene alla qualità della vita generale 🙂

Buone vacanze a tutti!

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